Liegi-Bastogne-Liegi 2023, Giulio Ciccone: “Credo sia una corsa più adatta alle mie caratteristiche, sono fiducioso di poter far bene”
"Credo che ci sia spazio per provare a fare la differenza a tanti chilometri dal traguardo. Auspico una corsa dura", ha aggiunto l'abruzzese
Giulio Ciccone guarda con fiducia alla Liegi-Bastogne-Liegi 2023. Reduce da un bel quinto posto alla Freccia Vallone e, in generale, da una prima parte di stagione piuttosto positiva, il 28enne della Trek-Segafredo spera di poter ottenere un buon risultato nella corsa belga, quarta Monumento dell’anno e ultima classica di questa primavera. Lo scalatore abruzzese, che in carriera ha partecipato solo una volta alla Doyenne, nel 2019 (finì 34esimo), auspica una gara che possa esaltare le sue caratteristiche da corridore di fondo, anche se è consapevole che molto dipenderà da quello che decideranno di fare i due favoriti principali, Tadej Pogacar e Remco Evenepoel.
“Credo che la Liegi sia una corsa più adatta alle mie caratteristiche, specialmente in salita – ha esordito Ciccone – Sono arrivato alle classiche con una buona condizione e il primo round, alla Freccia Vallone, non è andato male. Era il rientro alle gare, dopo un mese incentrato sul recupero e allenamenti intensi in vista del Giro, ed è stato un buon fuorigiri, una bella attivazione. Il quinto posto è stato un risultato incoraggiante, sono fiducioso di poter fare bene domenica“.
“Il mio ricordo della Liegi risale al 2019, l’unica volta che l’ho corsa – ha proseguito il 28enne – Fu un’edizione epica, ricordo tanto freddo e acqua. È da sempre una corsa che mi è piaciuto seguire in tv. La trovo avvincente adatta alle mie caratteristiche. Le classiche, e le corse di un giorno in generale, sono un tipo di gara che mi piacciono. Sono gare nervose, tese, esplosive, da all-in. Devi trovare il 100% della tua condizione in quel momento, sia fisica che mentale. È un esaltante confronto testa a testa. Con le buone sensazioni che sento di avere, sono motivato di tirare fuori il mio meglio“.
L’abruzzese ha poi provato a dare una possibile chiave di lettura di come potrebbe svolgersi la corsa: “Per come sono andate le classiche finora, ogni previsione di scenario potrebbe essere ribaltata. All’Amstel Gold Race abbiamo visto un attacco da lontano, alla Freccia tutto si è giocato sull’ultima salita. Credo che domenica ci sia spazio per provare a fare la differenza a tanti chilometri dal traguardo. È utile sottolineare che la Liegi ha peculiarità tutte sue. L’Amstel è un continuo su è giù con strade strette e la Freccia ha il Mur de Huy che fa la selezione. La Doyenne ha salite lunghe e un finale durissimo. Sulla carta, c’è più spazio per inventare qualcosa, per provare a mettere in difficoltà il favorito numero uno, Pogacar. Inutile nascondere che molto dipenderà dall’approccio che avranno lui e la sua squadra”.
Il fenomeno sloveno sarà ovviamente il corridore da tenere d’occhio maggiormente assieme a Remco Evenepoel: “Una menzione, a riguardo, la merita anche il campione uscente Evenepoel e la sua squadra. Tadej e Remco arrivano con percorsi diversi, il belga più simile al mio. Pogacar ha il vantaggio di aver già dimostrato di essere al top, Evenepoel lo vedremo“.
Ciccone ha poi sottolineato la forza della Trek-Segafredo, che avrà anche altre opzioni come Mattias Skjelmose Jensen: “Abbiamo dato prova, in queste classiche, di avere una squadra forte e competitiva. Se la corsa ci accendesse presto, per noi sarebbe interessante e può permetterci di sfruttare il nostro gioco di squadra. Ovviamente, però, saremo pronti per qualsiasi scenario. Auspico una corsa dura, più basata sulle capacità di endurance“.
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